La mia storia con la Val di Fassa inizia molti anni fa nella mia giovane vita. Ho 22 anni e la prima volta che arrivai in questa splendida valle dolomitica avevo solo 9 anni. Ero un bambino, ricordo che quell’anno nevicò a luglio sulle Dolomiti e faceva freddo rispetto a quanto capita nelle ultime stagioni estive sempre molto miti per essere in montagna.
Fu la prima volta che presi la bidonvia del Pian dei Fiacconi e a due passi dietro l’arrivo a monte dell’impianto c’era il ghiacciaio della Marmolada che ovviamente sono andato a toccare. Mi lasciò un vuoto dentro risalire nel settembre 2018 e vedere lì dietro al rifugio una conca alta circa 10 metri senza più neve quando sapevo che una volta lì c’era il ghiacciaio. Mi sembrava che mancasse qualcosa ed effettivamente così era, un bel pezzo del ghiacciaio si era sciolto in soli 11 anni, dici tanto che il fronte quel giorno potevo solo vederlo confinato a quota oltre 2800 metri.
Nello stesso anno, dopo la nevicata del 26 agosto, sono salito con la funivia Marmolada a Punta Rocca sul ghiacciaio in una giornata fredda e ventosa ma da dove si poteva vedere l’orizzonte. È stata un’esperienza incantevole, mozzafiato e che la ricordo come fosse ieri, splendido essere in cima alla regina delle Dolomiti e non può che suscitare amore cotanta bellezza davanti ai propri occhi.
Una visita ai Serrai di Sottoguda non poteva mancare essendo salito in Marmolada: entrai in questa gola, poco soleggiata, in mezzo a delle cascate e fresca. Anche qui l’esperienza è stata affascinante e queste gole non hanno fatto che riempirmi di relax e di tranquillità. Sapere pochi mesi dopo che a fine ottobre la tempesta Vaia aveva distrutto le mie amate Dolomiti e cancellato i Serrai di Sottoguda all’inizio mi lasciò sconcertato e incredulo e una volta realizzato quanto accaduto mi lasciò un grande vuoto che ha faticato a colmarsi perché ogni volta che si arriva in Val di Fassa che sia per la Val di Fiemme o che sia per il Passo Costalunga e il lago di Carezza il vuoto che ha creato la furiosa tempesta Vaia torna a galla, come fosse successo ieri. È tristissimo vedere oggi i nuovi panorami delle Dolomiti svuotati delle loro foreste. Questo lo vediamo solo recandoci in Val di Fassa, ma anche molte altre valli del Trentino, del basso Alto-Adige e delle Dolomiti bellunesi sono state devastate dalla tempesta di fine ottobre 2018.
Il rapporto fisico con la Val di Fassa si è interrotto bruscamente tra il 2010 e il 2016, consultavo sempre le webcam da casa, soprattutto dal 2012, ma in questi anni molte volte non andai in vacanza in montagna o se lo feci girai posti in cui prima non ero mai stato.
Dal 2017 la mia presenza in valle è diventata una costanza, ogni anno ritorno a trascorrere le mie vacanze in questa splendida valle che siano di pochi giorni o che siano di una o più settimane, di qui ci tengo sempre a passare.
Il rapporto che ho con questa valle è di amore profondo, ogni angolo in cui ti giri dà adito per amare questi posti. È una vallata splendida nel vero senso della parola e mi sento fortunato a poterci tornare ogni anno.
In questa valle ho anche un amico a cui torno a fare visita ogni anno con molto piacere e con cui è sempre piacevole parlare anche se per la maggiore a distanza. Tante volte mi aiuta con qualche suo consiglio a fare delle scelte importanti per il mio futuro e per la mia vita data la mia giovane età e inesperienza sotto molti aspetti. Mi sta aiutando molto a crescere come persona, collaboro con lui in diverse iniziative a distanza e sono sempre contento di poterlo fare perché lo trovo molto bello, interessante e divertente.
Il mio amore per la Val di Fassa è un amore incondizionato, è un amore di cui non si vede e non si sente la fine perché è più grande di quanto tu stesso possa credere. Quelle splendide vette dolomitiche che vedi tutti i giorni tramite una webcam non sono mai uguali, ogni giorno si presentano in modo diverso anche se sembrano identiche al giorno prima.
Se non si era capito finora, il mio grande sogno è un domani, quando e se ci saranno le condizioni, andare a vivere in Val di Fassa e nelle Dolomiti: mi ci trovo e mi ci vedo molto, ma davvero molto bene in quella dimensione sia per come sono come persona sia per quello che avrei intorno. Potrei finalmente ogni giorno girare tra quelle splendide vette terminato il lavoro, scattare una miriade di foto tutte diverse ed è quanto di più bello si possa desiderare, come al mattino aprire la finestra e vedere davanti a sé colorarsi, di quel colore che solo lì esiste, le vette dolomitiche, uno sguardo fuori che ti riempie l’anima per la giornata.
Paolo Pierobon