Questo sentiero collega la forcela la costela con il rifugio passo Selle percorrendo per buona parte le creste. Questo sentiero può essere visto come l’incipit della Bepi Zac (che parte appunto dal passo Selle); però rispetto alla sopracitata Bepi è decisamente meno conosciuta e frequentata. I motvi principali sono 2: il primo è che sulle giude di montagna o di sentieri attrezzati è difficilmente riportata; il secondo è che il percorso è estramamente faticoso.
Punto di partenza dell’escursione è stato lo spazio all’altezza del primo tornante della strada che da malga Crocifisso porta in val Monzoni (parcheggiate bene ci stanno circa 15 macchine). Ho percorso il sentiero n°603 per poi abbandonarlo e seguire il n°624 che passa per il rifugio Valacia. Il rifugio è sito in una splendida conca verdeggiante dalla quale si può vedere tutto lo sviluppo del sentiero federspiel. Dopodichè mi sono diretto alla forcella la costela (l’ultimo tratto è un pò ripido su ghiaino).
Piccola digressione dalla forcella in 15 minuti circa si può raggiungere per elementare sentiero la vicina Punta Valacia (2622 m); dalla quale si ha un panorama a 360 che ha pochi eguali in valle secondo me. Il giro della punta Valacia mi sento di consigliarlo a chiunque abbia un minimo di resitenza e buona volontà.
Ritornando al sentiero federspiel: il rifugio passo Selle lo si vede gia molto bene sembra li ed è solo un metro più in basso rispetto a noi infatti di salita ce ne sarà per arrivarci; poi il cartello impietosamente indica per il rifugio 4h. Di fronte a noi si nota subito il cartello che avverte che è un percorso attrezzato ma tali attrezzature si incontreranno solo molto più avanti. Il sentiero inizia seguendo per i primi 15 minuti la facile cresta dopo di che piega sul versante della valle San Pellegrino e si va piccolo piccolo e attraversa dei ripidissimi pendii erbosi (se il giorno prima ha piovuto, questi 10 minuti non sono dei più simpatici); quindi il sentiero cala di un 50 metri per poi risalire con una certa pendenza fino a raggiungere la cima Malinverno (2630 m, di cui gli ultimi sono belli in piedi). In cima vi è la possibiltà di scendere verso la valle San Pellegrino. Ora su prati abbastanza ripidi e ricchissimi di fiori si scende fino alla forcella della Ricoletta dove vi è l’ultima possibilità di abbandonare il sentiero verso la valle San Pellegrino (invece non esiste il sentiero che è segnato su alcune vecchie giude che scende verso il rifugio Taramelli).
Ora c’è da affrontare la risalita più dura dell’intero percorso verso lo spiz dei Tariciogn. Il sentiero passa 10 metri sotto la cima ma un’evidente e facile traccia giuda sulla sommità. Ora si è un pò oltre la metà del percorso; il rifugio si è avvicinato ma non così tanto ma almeno c’ è la consapevolezza che il più della salità è fatto. Con ripida discesa si giunge ad una forcelletta dove si notano le prime corde. La parte attrezzata è facile a parte un mini diedro di 2 metri da fare in discesa in questo senso. Poco sotto alle attrezzature vi sono le vecchie corde dei tempi della guerra; dopo un paio di facili attraversate e un passaggio dietro un masso incastrato si risale un pò per poi girare intorno ad uno spigoletto dove poi la corda va giù decisa. Il seguente passaggio se affrontato in senso contrario è decisamente più facile; lo è pure in questo senso perchè se ci si butta bene in fuori si nota i 3 chiodini per mettere i piedi( che non servirebbero perchè madre natura ha già lavorato bene la roccia ma vabbè); invece magari un neofita si appiccica alla corda e così facendo complica il tutto. Dopo questo passaggio le corde finiscono e si fa ancora su e giù per le cresta per un pò finchè non si raggiunge la zona delle postazioni. Qui da qualche anno sono state aggiunte delle nuove attrezzature che permettono di raggiungere e visitare delle postazioni (sono evitabili seguendo la vecchia traccia che passa una decina di metri sotto). All’ inizio vi è un saltino bello ripido ma divertente che conduce ad una prima postazione; poco dopo la parte attrezzata del sentiero termina.
Ora manca circa una mezzoretta al rifugio prima però seguendo sempre il filo della cresta bisogna superare un paio di risalite finchè non si sbuca proprio dietro il rifugio (la forcella La Costela sembra vicina ma in verità sappiamo che non lo è). La strada più veloce per tornare alla macchina sarebbe il sentiero n°604 che riporta in val dei Monzoni; ma io in un attacco di masochismo ho optato per il sentiero n°640 “gino badia“. Dal rifugio si nota già l’intaglio dal quale scenderà il sentiero. Si scende alquanto per poi traversare su ghiaie fino sotto all’ intaglio dove ci sono una 50-60 metri di salita su un ghiaione bello ripido. Dall’ intaglio si ha una splendida vista sul gruppo Sassopiatto/Sassolungo.
Ora inizia un breve tratto attrezzato facile ma non banale. Le corde guidano in discesa per circa un 50 metri di dislivello; i passaggi sono facili ma le rocce sono sporche di ghiaino e ci sono un bel pò di rocce disseminate in giro. Dalla base delle attrezzature si scende per un ghiaione alquanto ripido per poi abbandonarlo giranado verso destra per risalire un pochino ( per l’ultima volta della giornata) per poi scendere decisi poco sopra al Lagusel dove si prende il sentiero n°641 che in comoda discesa riporta in val dei Monzoni per la precisione al Pont de Ciamp dove si ritrova il sentiero del mattino che in 15 minuti riporta al parcheggio.
Considerazioni:
- Sentiero splendido e poco frequentato.
- Fondamentale un OTTIMA condizione fisica altrimenti l’escursione da divertente si trasforma in un calvario.
- Dal rifugio le Selle consiglio vivamente di tornare per il sentiero n°604.
- Il giro per farlo con meno dislivello possibile può essere affrontato nel seguente modo: dal Passo San Pellegrino si sale al rifugio le Selle si fa il federspiel fino alla forcella La Costela da dove si scende col sentiero n°624 fino alla località i Ronc sulla statale del San Pellegrino dove vicino si trova un fermata del bus per tornare al passo.
- La parte attrezzata è semplice.
- Passo fermo indispensabile in certi tratti di cresta.
Dislivello: quasi 1600m
Tempo impiegato: 7h 45m
Escursione scritta da gibo652 (Link originale)
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