Le Dolomiti, patrimonio dell’umanità
Dal 2009 (esattamente dal 26 giugno 2009) le Dolomiti sono state dichiarate patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO e da allora non si sentono altro che slogan che inneggiano a questo. Sembrano più slogan pubblicitari ed andando ad approfondire quasi nessuno sa esattamente cos’è l’UNESCO e cosa comporta questo. Vi è stato un gran parlare in questi anni di questo, quindi ho pensato di fare il punto della situazione per capire meglio di cosa stiamo parlando.
L‘UNESCO è l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ( in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, da cui l’acronimo UNESCO) è stata fondata dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell’istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Sono membri dell’UNESCO, all’ottobre 2011, 194 Paesi più 7 membri associati. Il quartier generale dell’UNESCO è a Parigi ed opera programmi di scambio educativo, scientifico e culturale da 60 uffici regionali sparsi per tutto il mondo. I progetti sponsorizzati dall’UNESCO comprendono programmi scientifici internazionali; programmi di alfabetizzazione, tecnici e di formazione degli insegnanti; progetti regionali e di storia culturale; e cooperazioni internazionali per conservare il patrimonio culturale e naturale del pianeta e per preservare i diritti umani.
Ha diversi compiti, tra cui il più conosciuto è sicuramente quello di individuare e tutelare una serie di luoghi, la cui conservazione è ritenuta fondamentale per la comunità mondiale e le generazioni future. Tali siti, che possono essere culturali (un monumento, un gruppo di edifici o un sito di valore storico, estetico, scientifico,…) o naturali (un territorio dalle rilevanti caratteristiche geologiche, biologiche, fisiche ed estetiche, od un habitat in pericolo) vengono inseriti all’interno della Lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità. Attualmente, sulla base della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, sono stati inclusi 981 beni (759 culturali, 193 naturali e 29 misti) sparsi in 160 Paesi del mondo. I siti per poter essere eletti a Patrimonio Mondiale dell’Umanità devono avere un valore universale eccezionale e soddisfare almeno 1 dei 10 criteri di selezione, suddivisi tra criteri culturali e naturali.
L’ITALIA
L’Italia è entrata a far parte dell’UNESCO nel 1948 ed è il Paese con il maggior numero di beni inseriti nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità, con ben 49 siti tra culturali e naturali, a cui si aggiungono tre elementi del Patrimonio Orale ed Immateriale. Tra i siti iscritti, il più storico è l’Arte rupestre della Valle Camonica (1979), i più recenti sono le Dolomiti (2009), i Longobardi in Italia. Luoghi di potere (2011), i Siti palafitticoli preistorici delle Alpi (2011) le Ville medicee in Toscana (2013) e il Monte Etna (2013).
LE DOLOMITI
Il 26 giugno 2009 è stato sicuramente un giorno importante per le Dolomiti, la montagna e l’ambiente. A Siviglia in Spagna, con parere unanime dei 21 stati membri della Commissione UNESCO, nove zone delle Dolomiti sono state inserite nella lista del Patrimonio Naturale dell’Umanità, per la loro sublime bellezza e unicità paesaggistica e per le loro caratteristiche geologiche e geomorfologiche che non hanno eguali in altre parti del mondo.
L’area riconosciuta Patrimonio UNESCO si estende su una superficie di 142 mila ettari, cui si aggiungono altri 85 mila ettari di ‘aree cuscinetto’, per un totale di 231 mila ettari, suddivisi tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine. Nello specifico, fanno parte: il gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldano e Ampezzano; dal massiccio della Marmolada , posto fra Trentino e Veneto e comprendente la cima più alta delle Dolomiti (3.343 metri) e il ghiacciaio più significativo; il gruppo formato dalle Pale di San Martino , Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio Veneto ma anche Trentino; il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, le più orientali, suddivise fra le province friulane di Pordenone e Udine e quella di Belluno in Veneto; le Dolomiti Settentrionali , situate fra Alto Adige e Veneto e comprendenti i frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le austere Dolomiti d’Ampezzo, le lunari Dolomiti di Fanes, Sennes e Braies; il gruppo Puez-Odle, tutto in territorio altoatesino, oggi splendido parco naturale; il gruppo formato dallo Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino; le Dolomiti di Brenta, le più occidentali, dove vive ancora l’orso bruno, tutte in territorio trentino; il Bletterbach, un canyon unico al mondo, in Alto Adige.
Il riconoscimento dell’UNESCO è un biglietto da visita unico per queste montagne, un valore aggiunto importantissimo, che permette di valorizzare ulteriormente le eccellenze della zona che sono l’ospitalità, l’enogastronomia ed i sevizi per il turista, ma ciò implica anche grande impegno per la valorizzazione, la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile delle Dolomiti. Essere iscritto nella Lista del Patrimonio Universale significa infatti avere un eccezionale valore universale, essere un punto di riferimento non solo per la comunità in cui è inserito, ma per l’intera umanità, da tutelare e trasmettere alle generazioni future.
Fonte UNESCO – Wikipedia – UNESCO ITALIA – Dolomiti Unesco
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