La magia dei colori autunnali
La montagna non ha una “sua” stagione … è talmente mutevole nella sua immobilità da sapersi adeguare ad ogni scenario, ad ogni colore del cielo e ad ogni temperatura senza perdere nulla della sua maestosità. Sarò “controcorrente”, ma personalmente adoro passeggiare tra monti e valli quando l’autunno inizia a volgere all’inverno e le cime più alte cominciano ad essere timidamente imbiancate. I boschi sono una poesia di colori: muschi e fogliame assumono tutte le sfumature dal verde più brillante al marrone più scuro, passando per ogni tono di giallo e di arancione. La Valle diviene un dipinto d’inestimabile bellezza e tutto sembra prendere fuoco come in un rituale magico. Le vallate e i sentieri sono pressoché deserti ed i suoni della natura la fanno da assoluti padroni, rimbombando tra le rocce nude e perdendosi nelle macchie fitte di vegetazione. L’aria diviene tersa come poco volte prima, e la vista riesce a spaziare fino al fondo delle vallate dopo aver accarezzato le pendici delle montagne che le incorniciano magicamente. I torrenti, alimentati dalle piogge e dalle nevicate in quota, si ingrossano e scendono verso valle con un travolgente fragore che lascia intuire la loro potenza. Gli alberi, le piante e la terra hanno un profumo intenso, inebriante e particolare, come se la montagna volesse congedarsi alla grande dal suo pubblico prima di andare in letargo. I valligiani, con meno “forestieri” intorno, sono più cordiali e siedono volentieri a chiacchierare davanti a una sgnapa fatta in casa mentre i vetri e le idee si appannano piano piano … Federica Giobbe
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