L’autunno frizzante (DEU)
Il caldo estivo sta lasciando il posto all’amato autunno che in montagna colora ogni cosa di caldo. Qui, tra le alte vette , si respira un’aria di quiete, un profumo particolare nei boschi… La calca dei turisti più scrupolosi, lascia lo spazio agli appassionati che tra tranquille e lunghe camminate solitarie e silenziose, si rigenerano nel corpo e nello spirito organizzando passeggiate indimenticabili. Il meglio per ritrovare un punto di equilibrio che viene inesorabilmente perso durante la frenetica e rovente estate è proprio prenotare una vacanza in questi mesi, dove l’inverno non è ancora presente con la sua bianca scia. Le prime piogge autunnali ci riportano il fresco e acqua vitale per i ruscelli in sofferenza. L’autunno, poi, è senz’altro la migliore stagione per delle escursioni con i bambini, che saranno meno irritabili e presteranno miglior attenzione e maggior pazienza all’attività e all’ambiente circostante. Le pareti di roccia si prestano a lunghe ore di arrampicata anche in pieno sole e chi vuole andar per funghi, qui in Val di Fassa, trova un vero paradiso. In questo periodo il clima cambia seguendo ritmi differenti: possiamo avere bellissime giornate calde ; ma notti decisamente fredde; piogge persistenti che possono durare giorni ( in quota al di sopra dei 2500 metri vi è anche la possibilità di nevicate anche ai primi di settembre (!)). Ne va da se che l’abbigliamento deve essere molto vario e che tenga conto di queste variazioni climatiche. Perciò, se decidete di venirci a trovare proprio in questo meraviglioso periodo dell’anno, ricordatevi sempre che è indispensabile un ricambio completo per affrontare la notte, in quanto, più freddo fa, più asciutti dobbiamo essere, pena un freddo invernale , con la scongiurata possibilità di alzarvi al mattino “demoliti”!
Gli animali ed i primi freddi
Gli animali delle nostre montagne si preparano in modi del tutto differenti per affrontare i primi freddi portati dal vento e dall’autunno appena iniziato. Molti animali da pelliccia infoltiscono il loro manto; alcuni uccelli infittiscono le piume e le penne, mentre altri che non potrebbero sopportare il lungo freddo invernale, migrano e partono per paesi più miti, per poi ritornare a popolare la valle a primavera. Rondini, cormorani, cicogne, oche selvatiche, partono per una nuova avventura in cerca di cibo e ristoro. Alcuni animali selvatici, invece, dopo essersi cibati abbondantemente per tutta l’estate, cadono in un sonno profondo e rigenerante che dura diversi mesi. Gli insetti, invece, si rintanano nella terra o si nascondono sapientemente nella corteccia dei tronchi di alberi e piante.
Federica Giobbe
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